5 regole d’oro per la cura dei canarini

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1/6 – Introduzione

Se intendiamo allevare dei canarini, farli crescere sani e ottenerne la riproduzione, è fondamentale curarli e tenerli in un habitat pulito. Questi esemplari, sono infatti piuttosto delicati, ed al minimo inconveniente potrebbero ammalarsi. Per evitare ciò, ecco una lista con 5 regole d’oro per la cura dei canarini.

2/6 – Pulire costantemente la gabbia

L’igiene è una delle prerogative per curare i canarini e farli vivere in un ambiente asettico, specie se sono prossimi alla riproduzione. Indipendentemente da ciò, è importante pulire costantemente la gabbia, con una frequenza settimanale per quanto riguarda la pulizia radicale, e giornaliera per la rimozione della carta posizionata sul fondo su cui si depositano gli escrementi.

3/6 – Somministrare le vitamine

I canarini in genere amano mangiare la miscela di semi oltre che il cosiddetto pastone, ovvero un prodotto a base di polvere liofilizzata contenente carote ed altre sostanze nutritive, ed entrambi i cibi, sono di facile reperibilità nei negozi di ornitologia. Tuttavia, è opportuno periodicamente somministrare a questi esemplari, le vitamine necessarie per rinforzare il sistema immunitario, il becco e le unghie, e per favorire la crescita del piumaggio.

4/6 – Evitare periodicamente la muta

I canarini come del resto quasi tutti gli uccelli, per istinto naturale tendono ad andare in “muta”; infatti, si tratta di un normale processo di ricambio di quasi l’80% del piumaggio che avvolge il loro corpicino, e ciò avviene in genere due volte all’anno quando si passa dall’estate all’inverno e viceversa. Per evitare che possano andare in muta troppe volte, non bisogna mai coprire la gabbia con dei panni o dei cartoni, poiché istintivamente potrebbero interpretare l’oscurità come un cambio di stagione, con periodica perdita di piume, fino a farli diventare eccessivamente spennati.

5/6 – Tagliare le unghie

Gli elementi di cui il corpicino del canarino si compone ovvero il becco e le unghie, vanno curati attentamente, poiché rappresentano due fondamentali attrezzi naturali. Mentre per il primo è consigliabile inserire nella gabbia un osso di seppia, per farglielo affilare, per le seconde invece bisogna tagliarle almeno ogni paio di mesi, poiché assumendo una forma tondeggiante e non più ad uncino, potrebbero creargli problemi di aggancio al trespolo e con il rischio di rimanere impigliato tra le sbarre della gabbia. Per quest’operazione, si utilizza comunque un comune tagliaunghie.

6/6 – Prevenire le infezioni

Con un’alimentazione corretta, si riesce a scongiurare il pericolo di infezioni in particolare quelle legate all’intestino, ma tuttavia ce ne sono altre che si possono prevenire, adottando dei semplici accorgimenti. Una tra tutte, è l’eliminazione immediata dell’anelletto di alluminio che in genere i piccoli canarini acquistati in un negozio hanno in dotazione, in quanto inseriti dal produttore. Lo scopo è di evitare che la zampetta crescendo, si possa spezzare per mancanza di circolazione, oppure marcire a causa del rilascio di sostanze chimiche in esso contenute.

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