Come affrontare il letargo della tartaruga

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1/9 – Introduzione

Le tartarughe sono animali eterotermi, cioè la loro temperatura interna dipende da quella ambientale. Quando ,in autunno ed inverno, le temperature esterne si abbassano, le tartarughe rallentano il loro metabolismo e le loro funzioni corporee, battito cardiaco compreso. Il periodo di letargo è molto delicato, ha bisogno di precauzioni e di alcuni accorgimenti per salvaguardare la salute di questi animali, infatti durante il letargo il sistema immunitario delle tartarughe non è in grado di reagire a batteri e virus, per cui al risveglio rischiano di contrarre varie patologie, in particolare respiratorie. Nello specifico in questa guida ci occuperemo di come affrontare i bisogni delle varie specie e di come offrire loro le cure basilari.

2/9 Occorrente

  • Ciotola d’acqua
  • Termometro
  • Bilancia
  • Giaciglio

3/9 – Le temperature

Essendo le tartarughe animali eterotermi, quando le temperature scendono sotto i 2-3 gradi il letargo è essenziale, perché il sangue rischia di cristallizzarsi. Se le temperature sono tra i 3-10 gradi, le tartarughe iniziano a prepararsi per il letargo, nutrendosi di meno ed iniziando a rallentare il loro metabolismo. Prendere in considerazione di non far andare le tartarughe in letargo nei primi anni di vita è estremamente sbagliato, perché vanno incontro a problemi legati ad un eccesso di crescita: problemi di crescita della struttura ossea e degli organi interni come fegato e reni. Non tutte le tartarughe vanno in letargo, quindi è importante identificare la razza della tartaruga per determinare quale sia il modo migliore per far passare l’inverno. Il letargo può durare da tre a otto mesi.

4/9 – Le cure prima del letargo

Il letargo è un momento molto critico per questi animali, per cui è necessario assicurarsi che siano in perfetto stato di salute prima di mandarle in letargo. Una visita veterinaria preventiva è utile per scongiurare possibili patologie. Infatti è fortemente sconsigliato lasciare andare in letargo una tartaruga ferita, sottopeso o malata, perché il sistema immunitario rallentato non sarebbe in grado di contrastare la malattia, lasciandola degenerare fino a conseguenze estreme.
È necessario pesare l’animale prima del letargo, controllare che non vi siano resti di cibo nella bocca e non alimentarlo nei giorni precedenti al letargo perché lo stomaco e l’intestino devono essere vuoti, in quanto la digestione diventerà lentissima e le fermentazioni potrebbero causare patologie. Se la tartaruga è di terra è opportuno fare un bagno per renderla più idratata, inoltre bagni di acqua tiepida facilitano lo svuotamento intestinale delle tartarughe.

5/9 – Il letargo nelle tartarughe di terra

Le tartarughe che vivono in giardino possono passare il letargo all’aperto. La scelta del lungo in cui andranno a sotterrarsi è importante. Solitamente preferiscono rifugiarsi sotto una siepe o un rovo, dove trovano un ambiente umido, se non ci sono siepi a disposizione si possono delimitare delle zone all’interno delle quali si possono posizionare dei cumuli di paglia. Se le temperature scendono al di sotto dei 2-3 gradi è opportuno coprirle, in questo modo proteggeremo l’animale, che non deve mai essere lasciato in balia di intemperie e acquazzoni.
Prima di sistemarla nella tana è opportuno fare alla testuggine un bel bagno per eliminare microrganismi e sporcizia. All’interno del giaciglio è consigliabile porre sia della paglia che delle foglie secche, preferibilmente umide, dalle quali possono facilmente uscire nelle giornate più miti dell’inverno per godersi il sole.

6/9 – Il letargo nelle tartarughe acquatiche

Mandare in letargo le tartarughine che vivono in un acquario casalingo è abbastanza difficile, in quanto le temperature all’interno dell’abitazione non permettono alle tartarughe di andare in letargo. Quindi rimarranno attive tutte l’anno e tenderanno solamente a mangiare di meno ed a dormire un po di più. Se invece le tartarughe vivono in giardino è consigliabile mettere a disposizione uno stagno artificiale dalla profondità minima di 50 cm, dove le tartarughe andranno a sostare sul fondo. Per rendere lo stagno più confortevole si può aggiungere un po di terriccio per ricreare uno strato melmoso sotto il quale la tartaruga può andare a ripararsi.

7/9 – Il risveglio dal letrago

Quando la temperatura supererà i dieci gradi, il metabolismo della tartaruga si riattiverà in vista del risveglio. Le tartarughe che hanno svernato all’esterno possono essere leggermente scoperte dallo strato di foglie e paglia, saranno loro poi a riprendere lentamente le loro attività. È opportuno mettere a disposizione una ciotola d’acqua nelle vicinanze degli animali, soprattutto per quando si risvegliano. Il letargo inizia nei mesi di Ottobre e Novembre e il risveglio avviene in primavera, nei mesi di febbraio-marzo.

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9/9 Consigli

  • Evitare il letargo se la tartaruga è malata o ferita
  • Non ibernare le tartarughe se hanno lo stomaco pieno, le fermentazioni durante l’inverno rischiano di far ammalare l’animale
  • Utilizzate un termometro per controllare la temperatura del terrario

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