Come capire se un cane si sente solo

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1/8 – Introduzione

Molto spesso capita che abbiamo la necessità di lasciare il nostro cane da solo in casa o di non porter prestare loro l’adeguata attenzione per svariati motivi: lavoro, uscita con amici, vacanze, faccende domestiche. Per questi motivi, ricorriamo a dog-sitter o li “abbandoniamo” in casa, pensando che sappiamo stare senza di noi per un po’. Niente di più sbagliato! Non per altro si dice: “il cane è il miglior amico dell’uomo”. Infatti, sebbene siano animali, hanno anche loro dei sentimenti tant’è vero che ci riempiono di affetto non appena ritorniamo dopo una lunga assenza. Ma anche loro ci portano dei benefici in quanto ci rendono le giornate più piacevoli e più felici. Quindi, è fondamentale capire se il vostro cane ha bisogno di una compagnia a lungo termine; inoltre, prestate attenzione a come si comporta con gli altri animali, quando ve ne capita l’occasione: mentre alcuni cani godono della compagnia degli amici, altri sono più solitari e preferiscono il proprio spazio. A questo proposito, riportiamo di seguito alcune accortezze che vi spiegheranno come comprendere se il vostro cane si sente solo.

2/8 Occorrente

  • Spirito di osservazione
  • Tempo libero

3/8 – La compagnia di un altro animale

Innanzitutto, come abbiamo già accennato, i cani sono animali che amano la compagnia degli altri (come si può notare, sono molto giocherelloni). Se avete la possibilità di avere più di un cane in casa o anche un gatto (in ogni caso, un animale che sia abbastanza attivo o vispo), adottare un compagno per il vostro animale domestico può trasformarsi in un’esperienza positiva e soddisfacente per l’intera famiglia. Tenete conto, però, che un secondo animale domestico non può in alcun modo sostituire l’interazione e l’attenzione del padrone. Un altro animale domestico richiede il vostro tempo, l’amore e un addestramento adeguato, per renderlo socievole e ben educato con tutta la famiglia, oltre che bisogna tener conto che debbano avere più o meno la stessa età. Sarebbe opportuno prima verificare se questo sia necessario portando il vostro cane in un canile o in un asilo per cani alcuni giorni a settimana e, quando vi recate al parco, fate attenzione al suo comportamento nei confronti degli altri animali: se si mostra socievole e propenso al gioco, allora ha bisogno della compagnia di un suo simile; al contrario, se ringhia o si nasconde, preferisce stare da solo.

4/8 – Linguaggio del corpo

Altro fondamentale aspetto è l’essere abili nell’osservare il suo stato d’animo attraverso il linguaggio del corpo. Se socchiudono gli occhi (tranne quelle razze che hanno innate le palpebre cascanti) perché non vogliono guardare in faccia i padroni, se perdono eccessivamente i peli, se hanno la coda abbassata o tra le gambe quando scodinzolano, se hanno le orecchie spesso cascanti o all’indietro sebbene sentano un suono/rumore o il proprio nome, se mantengono la testa abbassata o, quando si stendono, la poggiano più sul pavimento, se si leccano le proprie zampe, se mangiano poco o quasi controvoglia, se dormono o troppo o troppo poco possono essere indice di un senso di solitudine.

5/8 – Mutamenti del comportamento

Infine, può accadere che, quando si cambiano gli orari di lavoro, quando la dimensione del nucleo familiare si riduce o in seguito alla perdita di un animale domestico, il vostro cane può subire un cambiamento comportamentale. Ad esempio, anziché accogliere gli ospiti o i propri padroni rimane inattivo o relegato in un angolo, non mostra entusiasmo quando gli tirate la pala o un rametto per farlo giocare, quando lo portate al parco non scorrazza felice né si diverte, vaga per la casa senza trovare pace in un posto specifico, distrugge qualsiasi cosa che trova sottomano come scarpe, cuscini, ciabatte, vestiti o divani, ringhia o si mostra aggressivo anche nei confronti del padrone.

6/8 – Metodi di intervento

Ora, vi starete chiedendo: “Come posso fare se si dovesse presentare uno di questi segnali?”. Conviene cercare di individuarne l’origine del problema, per poter agire di conseguenza. Può derivare dallo stress, dai cambiamenti di routine quale quella di un padrone prima sempre presente in casa e ora molto meno per via del lavoro, dalla nascita di un figlio, da un trasloco, dal trasferimento in un’altra famiglia. Per ovviare a queste conseguenze, si deve dedicare più tempo al proprio animale domestico andando a correre insieme o con la bicicletta, portandolo al mare così può divertirsi e giocare in acqua e cercare di farlo socializzare di più con gli altri animali. E quando li mettete la ciotola per mangiare, non bisogna stressarlo mettendogli pressione, bensì bisogna allontanarsi e lasciare che sia lui stesso ad avvicinarsi e a cibarsi.

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8/8 Consigli

  • Un adeguato atteggiamento può essere quello di dedicargli il tempo necessario, soprattutto se sopraggiungono cambiamenti necessari. In questo caso, bisogna far vivere al proprio animale domestico l’eventuale cambiamento nella routine in maniera più serena dandogli le giuste attenzioni, come, ad esempio, portarlo al parco e farlo giocare. Poi, se dovesse risultare positivo prendere un altro animale da compagnia, non necessariamente deve essere un cane anzi, cani e gatti possono vivere insieme, soprattutto quando convivono nella stessa casa sin dalla tenera età.

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