Come covare un uovo di canarino

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1/8 – Introduzione

La riproduzione è uno dei momenti che tutti gli allevatori attendono con molta impazienza.
Essa comincia con la scelta della coppia, la costruzione del nido, la deposizione delle uova, la cova e lo svezzamento dei pulli fino all’involo. La canaricoltura è diventata una passione che ha attraversato i confini e conquistato seguaci in tutto il mondo; è diventata popolare nei paesi in Europa e in America grazie alla sua maneggevolezza, economia e poca necessità di spazio. L’accoppiamento e l’incubazione dei canarini in cattività mirano a preservare il benessere delle coppie. Se i tuoi canarini sono già in fase riproduttiva, questi suggerimenti da seguire saranno molto utili. Il termine “canarino” è usato genericamente per indicare le diverse razze della specie Serinus canaria; questi uccelli sono fondamentalmente alimentazione granivora.La sua morfologia si distingue per il suo corpo piccolo e allungato, con piume colorate vivaci. I suoi piccoli occhi rotondi e un piccolo becco conico segnano i suoi lineamenti.
Andremo ora a capire cosa succede se, durante la cova, venisse a mancare l’interesse o la presenza della femmina ed in tal caso come covare un uovo di canarino.

2/8 Occorrente

  • Incubatrice
  • Lampada puntiforme
  • Gabbia con sistema di riscaldamento
  • Disinfettante

3/8 – Aggiungere i pulli

Il ciclo riproduttivo degli uccelli è generalmente stagionale. In natura, i canarini si accoppiano quando i giorni sono più lunghi e c’è maggiore disponibilità di luce. In altre parole, dall’inizio della primavera alla fine dell’estate. In cattività, l’ideale è scegliere le coppie migliori durante gli ultimi giorni dell’inverno. Per questo, devono essere osservati il ​​comportamento dei canarini, il peso, l’età e lo stato di salute.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale a sette mesi, mentre i maschi lo fanno a nove. A questa età sono già fertili, ma si consiglia di attendere fino al loro primo anno di vita. Siccome si può incorrere in diverse difficoltà durante la cova o durante lo svezzamento tra cui l’abbandono del nido per inesperienza o morte della femmina, prima di intraprendere la strada della riproduzione è sempre bene avere a disposizione delle “Balie”. Queste sono delle canarine (o molto spesso altri uccelli in cova) considerate ottime riproduttrici, dette per l’appunto “BALIE” perché vengono usate per far si che i pulli (piccoli di uccello) di altre coppie vadano avanti nella crescita.
È consigliabile non aggiungere altre uova nel nido della balia, in quanto un sovraffollamento determinerebbe una distribuzione disomogenea del calore, ma di aggiungere uno/due pulli per nido in modo da garantire a tutti la giusta alimentazione.

4/8 – Regolare la temperatura

Nel caso non si disponesse di balie, si può ricorrere all’uso di incubatrici. In commercio ne esistono diverse che tengono conto di quelli che sono i fattori fondamentali per una corretta incubazione: temperatura, umidità, rotazione delle uova e cambio d’aria.
La temperatura consigliata per le uova di canarino è circa 37°C e non deve subire variazioni poiché sia quelle in eccesso che in difetto possono compromettere la vitalità embrionale. Anche la temperatura dell’ambiente dove è posizionata l’incubatrice è importante. Dovrebbe essere tra i 15-28°C.

5/8 – Ruotare le uova

L’umidità dell’incubatrice dovrebbe variare tra il 60 e il 70%, ma è un parametro che cambia di apparecchiatura in apparecchiatura in relazione al circolo d’aria interno alla macchina stessa.
La rotazione delle uova è un aspetto dell’incubazione importantissimo, in quanto ne potrebbe determinare il successo o il fallimento. Ruotare le uova serve infatti ad impedire che l’embrione si attacchi alle membrane interne dell’uovo con conseguente morte. La rotazione (di 180° circa) deve essere eseguita con dolcezza evitando movimenti troppo bruschi con una tempistica di ogni 3 ore circa, dal primo giorno di incubazione fino a due giorni prima della schiusa.

6/8 – Controllare lo sviluppo embrionale

Per controllare lo sviluppo embrionale va effettuata la SPERATURA: con l’aiuto di una fonte di luce puntiforme in un ambiente scuro si controllano le uova controluce. Le uova feconde diventano progressivamente più scure, in quanto l’embrione crescendo occuperà man mano più spazio all’interno dell’uovo. Le uova infeconde, come quelle ai primi 3 giorni dalla deposizione saranno dunque chiare. La speratura è anche capace di farci stabilire la morte embrionale: una macchia scura che dopo un’iniziale espansione non si ingrandisce più. Infine, la speratura, ci permette di stabilire anche quando l’embrione si prepara a nascere. La camera d’aria, visibile al polo ottuso dell’uovo, assume un andamento obliquo poiché il pulcino, ormai cresciuto, avrà occupato quasi l’intero uovo. Questa è indicazione che la schiusa avverrà in 2-3 giorni.

7/8 – Disinfettare il pulcino

Come già accennato in precedenza si interrompono le rotazioni dell’uovo per nono ostacolare i movimenti che il pullo compie per rompere il guscio.
Una volta nato, si consiglia di lasciare il pulcino ancora per qualche ora nella schiusa, per dargli modo di recuperare le forze e di asciugare il piumino bagnato su dorso e capo. Una volta asciutto, gli si può disinfettare l’ombelico e metterlo in una gabbia calda a circa 36°C ed allevarlo allo stecco.

8/8 Consigli

  • L’incubazione e la crescita allo stecco richiedono da parte dell’allevatore un dispendio economico e di tempo molto elevato. Si consiglia per questo l’utilizzo delle Balie

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