Come educare il cane a rispondere al suo nome

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1/4 – Introduzione

Avere un cane è davvero bello: il cane è, senza dubbio, il migliore amico dell’uomo, il suo più caro ed affettuoso compagno di giochi, avventure e coccole. Uno degli aspetti più divertenti e soddisfacenti dell’avere un cane, però, è proprio quello di poterlo educare, in modo da insegnare all’amico a quattro zampe tantissime cose, come sedersi al comando del suo padrone, alzarsi e persino rispondere al suo nome, quando il padrone lo chiama. Ecco una breve guida con alcuni consigli pratici per imparare come educare il cane a rispondere al suo nome.

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Per insegnare al cane le giuste reazioni al comando del suo padrone, e per educarlo, in particolare, a rispondere al suo nome, la regola generale è semplice: bisogna ricompensare il cane quando la sua risposta è corretta, mentre bisogna privare il cane della sua ricompensa quando, invece, non risponde al comando o alla richiesta del suo padrone. Una buona ricompensa, per un cane da educare, può essere un biscottino, oppure un assaggio di croccantini. Al contrario, se il cane deve essere “rimproverato”, il modo migliore non è quello di punirlo o di urlare, rischiando di spaventarlo o di renderlo aggressivo, bensì quello di privarlo del suo premio, sottraendogli il biscottino oppure la ciotola.

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Per educare il cane a rispondere al suo nome, dunque, bisogna iniziare a chiamarlo spesso con il suo nome, cercando di scandire al meglio la parola ed associando, al nome, anche un diverso stimolo, come un suono oppure un particolare movimento delle mani. In questo modo, il cane non solo memorizzerà il suono del suo nome, ma sarà anche in grado di associare al nome uno stimolo particolare che saprà sempre riconoscere, in ogni momento ed in ogni contesto.

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Per riuscire ad educare il cane a rispondere al suo nome, dunque, dopo un periodo iniziale di allenamento all’ascolto, bisognerà erogare le ricompense ogni volta che il cane, al suono del suo nome ed alla vista dello stimolo di accompagnamento, risponderà correttamente, correndo incontro al suo padrone. Quando il cane non risponderà allo stimolo, basterà privarlo del suo piccolo premio, in modo che l’animale capisca di aver reagito in modo sbagliato e che il suo padrone, per questo motivo, lo sta punendo. Continuando a mettere in pratica questo esercizio con costanza, ogni giorno, il cane imparerà a rispondere automaticamente al suono del suo nome e, pian piano, sarà possibile anche eliminare lo stimolo di accompagnamento, limitandosi a chiamare il cane.

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