Come educare un gatto domestico

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1/4 – Introduzione

Educare un gatto è assolutamente possibile, diversamente da ciò che si pensa. Infatti, quando si parla di “addestrare” o di educare un animale, si pensa sempre ad un cane, ma in realtà, se si ha una certa pazienza, è possibilissimo anche addestrare ed educare un gatto, soprattutto se domestico. Chiaramente il risultato non potrà mai essere uguale a quello che è l’educazione del cane, ma si può fare moltissimo per cercare di far capire al gatto le regole di convivenza fondamentali. Chiaramente dimenticatevi che un gatto si metta a fare giochi da circo solo per compiacervi. Lo farà solo se gli converrà farlo! E si! Il gatto è l’animale più opportunista che esista tra gli animali domestici! Ecco una guida su come fare. Portiamo qualche esempio pratico: quando il vostro gatto si accinge a limarsi le unghia sul tavolo o a fare il bisognino sui vostri tappeti, sgridatelo immediatamente, ovvero mente sta per farlo e non dopo un certo periodo di tempo altrimenti non capirà mai perché lo state rimproverando.

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Per educare un gatto, non c’è bisogno di metodi particolari, ma solo un po’ di buona volontà e di moltissima pazienza. Lo scopo della sua educazione è strettamente legata alla sopravvivenza dei vostri mobili, alle vostre tende e all’appartamento nella sua totalità!

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Solitamente, al posto dei soliti rimproveri, potete adoperare un altro metodo: quello dei rumori improvvisi. I rumori, infatti, sortiscono un ottimo effetto. I rumori molto forti, come ad esempio battere le mani oppure i piedi per terra, oppure sventolare un sacchetto contro di lui (i gatti odiano i rumori dei sacchetti e molto spesso ne rimangono molto infastiditi, a meno che non siano quelli che contengono i loro croccantini!). In alternativa, potete provate anche con piccola una pistola ad acqua. Una volta beccato sul fatto, spruzzategli un po’ di acqua addosso. Una doccia fredda lo farà riflettere!

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È assolutamente inutile che gli alziate le mani, causerete solamente dei disagi nel piccolo amico e lo farete semplicemente spaventare e diventare pauroso. Piuttosto dovrete imparare ad usare solo poche parole e adoperarle sempre ogni qualvolta lui sta per fare un guaio (fa il bisognino sul tappeto, si lima le unghie sulle gambe del tavolo, si sfila le unghie sul tappeto, tira le tende e così via) o subito dopo che l’abbia fatta. I rimproveri troppo lunghi lo stancherebbero e se ne andrebbe durante la vostra ramanzina con molta indifferenza! Lo fa davvero! In alternativa dovete comunque creare una piccola area di gioco con oggetti comprati o creati solo per lui e le sue esigenze, come un tiragraffi.

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