Microchip per cani: cos’è e come funziona

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1/7 – Introduzione

Cos’è e come funziona un microchip per cani? Iniziamo subito con il dire che, prima del microchip, per l’identificazione degli animali veniva usato il “tatuaggio”. Tale pratica presentava però diversi svantaggi tra cui lo scolorimento nel tempo, l’applicazione mediante anestesia e la cancellazione tramite l’asportazione di lembi di pelle dei cani. Vediamo insieme cos’è e come funziona il microchip per cani.

2/7 Occorrente

  • Microchip per cani

3/7 – La legislazione relativa all’uso del microchip

Il microchip per cani è stato introdotto per legge il 6 agosto 2008, andando a sostituire il tatuaggio. L’installazione del microchip sul proprio animale domestico permette l’immediata identificazione del padrone in caso di smarrimento. Il microchip per cani, inoltre, è un deterrente dei furti in quanto permette al proprietario dell’animale di rintracciarlo in modo pressoché istantaneo. Infine, l’uso del microchip inibisce gli abbandoni in quanto il cane, essendo identificabile, permette di risalire facilmente al padrone. A seguito di un eventuale abbandono, il padrone stesso può quindi incorrere in pesanti sanzioni economiche. Proseguiamo con la nostra guida sul funzionamento del microchip.

4/7 – L’installazione del microchip

Il microchip è obbligatorio. Esso va impiantato al cane entro 30 giorni dalla nascita o da quando se ne viene in possesso previa iscrizione all’anagrafe canina. Il dispositivo presenta una piccola capsula di 11 mm di lunghezza, più o meno della grandezza di un chicco di riso, la quale va inserita al cane (o gatto) tramite una siringa monouso. L’inserimento va effettuato tra le scapole dell’animale o sul lato sinistro del collo. A differenza del tatuaggio, l’applicazione risulta assolutamente indolore e non rimovibile.

5/7 – Il funzionamento del microchip

Vediamo ora come funziona il microchip per cani. Il dispositivo è composto da 15 cifre che permettono ad ogni utente in possesso di username e password di accedere a varie informazioni presenti sul sito dell’anagrafe canina. Il veterinario potrà aggiornare periodicamente tali informazioni, inserendo vaccinazioni, esami o eventuali malattie. Sempre al veterinario abilitato spetterà l’installazione del microchip tramite iniezione. Grazie alla formazione di tessuto connettivo che si forma intorno ad esso, che ne impedisce la migrazione, il microchip accompagnerà l’animale domestico per tutta la vita e lo si potrà individuare al tatto tastando dolcemente nella zona di impianto. Se il microchip è attivo, esso emette un suono al passaggio del lettore. Sullo schermo di quest’ultimo apparirà il codice di 15 cifre che identifica il luogo e lo stato di appartenenza riferito all’immissione del microchip, la società produttrice del dispositivo e i dati identificativi dell’animale (nonché del proprietario). Siccome le leggi vigenti sono le stesse in tutta Europa, se per esempio smarriamo l’animale all’estero sarà più facile ritrovarlo tramite la ricerca del microchip nei canili. È per questo motivo che il dispositivo viene impiantato in una zona convenzionale unica per tutti (il lato sinistro del collo o tra le scapole), in modo da permettere a chi lo ritrova una rapida identificazione. Abbiamo terminato la nostra guida sull’installazione e il funzionamento del microchip. Per ulteriori informazioni sui microchip consultate il link: https://www.ideegreen.it/microchip-per-cane-costo-come-funziona-54502.html.

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7/7 Consigli

  • Oltre ad evitare eventuali sanzioni economiche per la mancata osservanza della legge, l’inserimento del microchip per cani è fondamentale per la salvaguardia e la tutela del vostro animale domestico.

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