Come curare la malattia dei Punti Bianchi

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1/6 – Introduzione

Possedere un acquario comporta una serie di impegni che non bisogna sottovalutare: infatti, trascurare o dedicarsi sporadicamente ai piccoli esseri viventi che dimorano al suo interno può portare a delle conseguenze, spesso, piuttosto gravi per i pesci e le piante che lo popolano. In questa guida, avremo l’opportunità di apprendere delle nozioni molto utili su come agire e curare quando compare, improvvisamente, un problema che riguarda i nostri amici pesci. Certo anche loro, come tutti, possono ammalarsi e contrarre diverse malattie: una di queste è quella chiamata dei Punti Bianchi che colpisce, principalmente, i pesci che vivono all’interno del nostro acquario. Naturalmente la guida è a scopo informativo ma se il problema dovesse persistere ed aggravarsi è consigliabile, comunque, chiedere ulteriori consigli e chiarimenti ad un professionista del settore.

2/6 Occorrente

  • Acquario
  • pesci
  • blu metilene
  • formalina

3/6 – Osservare il comportamento del pesce

Come già accennato nel passo precedente, questo tipo di malattia è facilmente riscontrabile nei pesci d’acqua dolce e, più frequentemente, in quelli che vivono nell’acquario. Benché sia conosciuta come malattia dei punti bianchi, il suo nome scientifico, è ictioftiriasi: è provocata da un parassita e la grande pericolosità della malattia (che può portare anche alla morte) è dovuta all’alto grado di contagiosità che vede i pesci appena introdotti in acquario infettare gli altri. I puntini bianchi compaiono su tutto il corpo, sulle pinne e il pesce appare come se fosse coperto da fiocchi di neve. Inoltre respira un po’ a fatica e mostra una spossatezza generale.

4/6 – Eseguire dei trattamenti per curare il pesce

Il primo suggerimento, per tentare di sconfiggere questa malattia e, in primo luogo, i parassiti sul corpo del pesce, consiste nel somministrare un primo ciclo di trattamento a base di blu di metilene con dosi da stabilire insieme al veterinario, da somministrare per circa tre giorni. Un altro tipo di trattamento, questa volta non farmacologico, è quello che prevede l’innalzamento della temperatura interna dell’acquario fino al raggiungimento di 30°C circa. Questa metodologia però, sortisce degli effetti positivi, solitamente, quando la malattia è sul nascere e, quindi, i batteri non hanno totalmente intaccato le difese dei pesci e deve essere applicata per un periodo più lungo, per circa tre settimane.

5/6 – Controllare se i pesci sono sani al momento dell’acquisto

Infine, un ultimo tipo di cura, utilizza come agente principale la formalina che esercita la propria azione nel giro di un’ora ma che, essendo un elemento molto forte, costringe sovente a cambiare l’acqua all’interno dell’acquario per evitare che i livelli d’ossigeno scendano eccessivamente. È consigliabile, quando si acquistano i pesciolini da porre dentro l’acquario, osservarli attentamente per assicurarsi che stiano bene.

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