Come leggere le etichette dei croccantini

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1/4 – Introduzione

È importante, quando si è scelto di tenere in casa una creatura da compagnia, come un cane o un gatto, sapere come leggere le etichette dei croccantini per essere certi di tutelare al meglio la loro salute ed avere la sicurezza di nutrirli nel migliore dei modi.
Innanzitutto sono facilmente leggibili, in quanto scritti a grandi lettere: la marca; la tipologia, cioè se è un alimento completo o complementare; il tipo di animale domestico per cui i croccantini sono stati concepiti, anche in base alla sua età e al suo peso.
A maggior tutela dei nostri amici a quattro zampe, è intervenuto il Regolamento Europeo 767/2009 che stabilisce che l’etichetta deve essere composta da una parte distinta dove si possono accertare le “componenti analitiche”ed un altra dove sono elencati gli “ingredienti”.

2/4 – Composizione della lista degli ingredienti

L’elenco degli ingredienti è costituito in modo tale che quelli a percentuale maggiore si trovino in cima alla lista, per poi inserire, a scalare in ordine decrescente, gli ingredienti presenti in percentuale minore.
Di solito carne o il pesce si trovano in percentuali maggiori rispetto a tutti gli altri ingredienti, seguiti a ruota da “amido di mais” e “destrosio di mais”.
Una menzione a parte meritano la percentuale degli ingredienti, che risultano evidenziati in bella mostra sulla confezione, a cui vengono attribuiti particolari benefici per la salute dell’animale; tali benefici, se la percentuale di tali ingredienti non supera lo 0,04% del totale, vuol dire che sono talmente irrilevanti che non valgono la pena pagare di più per averli.

3/4 – Le componenti analitiche

Le componenti analitiche, dette anche “etichettatura nutrizionale”, sono costituiti da:
•le proteine grezze, che devono essere presenti almeno dal 20-25% per avere dei croccantini di buona qualità in quanto indispensabili all’animale, specie se molto attivo, per il ricambio dei componenti della muscolatura;
•i grassi grezzi, che possono essere del tipo saturo o insaturo, a seconda se di origine animale o vegetale, sono importanti per la loro fornitura di energia. È importante che sia presente l’olio di mais, che lo si undividua dalla dicitura EFA, in quanto favorisce il buon funzionamento delle articolazioni e la lucentezza del pelo;
•la fibra grezza, presente in genere nella percentuale del 2,5%, derivante di solito dalla crusca del frumento, non costituisce un fattore rilevante a meno che si ritenga sconsigliabile nel caso in cui l’animale sia interessato da patologie intestinali;
•le ceneri grezze, ovvero i sali minerali (come il calcio presente in percentuale maggiore) che vengono assimilati dall’animale in piccola parte, nei croccantini di buona qualità non dovrebbero superare il 7%;
•gli additivi, ovvero vitamine o oligoelementi, vengono aggiunti al cibo secco per l’animale dopo la cottura affinché non perdano le loro proprietà con le alte temperature.
Una menzione speciale merita la presenza dell’acqua e dei carboidrati nei croccantini, e pertanto la rimandiamo al prossimo paragrafo.

4/4 – L’acqua e i carboidrati

I croccantini, per essere considerati di buona qualità devono altresì contenere una percentuale d’acqua, intorno al 14%, per garantire una buona idratazione dell’animale e rendere più digeribile l’alimento; per quanto riguarda i carboidrati, sommando la percentuale dei vari tipi, non devono superare la quota del 30% per non incorrere nel rischio di rendere obeso l’animale domestico.

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