Come prendersi cura di un coniglietto selvatico smarrito

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1/6 – Introduzione

Può capitare, soprattutto abitando in campagna o comunque in zone periferiche, di imbattervi in animali selvatici feriti, impauriti o ancora cuccioli, che hanno bisogno di cure e piccole attenzioni prima di essere liberati e quindi rimessi in cattività. Fra questi è facile rinvenire un coniglietto selvatico smarrito, essendo un animale che è facile trovare nelle aree rurali e nelle periferie delle città. Vediamo ora come prendervi cura di un coniglietto selvatico che ha bisogno del vostro aiuto.

2/6 Occorrente

  • scatola di cartone
  • acqua ossigenata
  • cibo e acqua

3/6 – Valutazione della situazione

La prima cosa da fare se trovate un coniglietto un po’ spaesato è cercare di capire come mai il vostro amico si trova in quello stato. Cercare quindi di capire se è ferito, se è spaventato o se semplicemente sta gironzolando per la campagna. Appurato che ha bisogno del vostro aiuto con una coperta o una giacca abbastanza grande, cercate di catturarlo, considerate sempre che è un animale selvatico e che quindi avrà paura di voi e cercherà di scappare.Considerate che il coniglio selvatico è un erbivoro, quindi si nutre di verdura e erba fresca, abbastanza socievole, e per questo con il tempo alcune specie selezionate sono diventate animali di compagnia.

4/6 – Animale ferito

Se il coniglietto è ferito, cercate di capire l’entità del problema. Se ha una ferita superficiale potete utilizzare voi stessi dell’acqua ossigenata per disinfettare la ferita, anche due volte al giorno, finché il vostro amico non si sia un po’ rimesso in forze. Alloggiatelo in una scatola di cartone che sia abbastanza grande per contenerlo, e non fateli mai mancare acqua fresca e erba. Create, con del fieno o comunque con qualcosa di morbido, una sorta di piccolo giaciglio che potrebbe essere considerato una sorta di nido. Verificate se il conoglietto si nutre, in quanto in caso contrario potrebbe aver bisogno di cure che voi non siete in grado di dargli. In questo caso, o se le ferite sono gravi e le vostre cure potrebbero rivelarsi insufficienti, dovete consegnare l’animale all’ente preposto per il recupero della fauna selvatica. In questo caso la procedura varia da regione a regione, in quanto variano gli organi preposti, tuttavia il loro compito sarà prendersi cura dell’animale, dargli le cure di cui ha bisogno e poi liberarlo nella zona in cui è stato rinvenuto. In Sardegna, per esempio, questo compito viene svolto dal Corpo Forestale Regionale.

5/6 – Animale ancora cucciolo

Se invece si tratta di un piccolo coniglietto che all’apparenza non ha danni ma appare spaesato, probabilmente perché si è allontanato dalla mamma e non è ancora in grado di essere autosufficiente, allora potrebbe essere il caso di prenderlo con noi alcuni giorni, per rimetterlo in forze in modo da potergli permettere di sopravvivere una volta liberato. Una volta catturato, aiutandovi anche con un fascio di luce diretto al viso dell’animale, che in situazione notturna vi permette di stordirlo e quindi di prenderlo più facilmente, potete allevare il coniglietto selvatico esattamente come sia un coniglietto domestico di compagnia. Non affezionatevi troppo però, ricordatevi sempre che fa parte della catena alimentare e che lasciarlo libero una volta rimesso in sesto è un dovere, oltre che un obbligo, visto che detenere animali selvatici è illegale. Cercate di valutare l’età dell’animale, per capire se deve essere nutrito ancora con il latte, oppure se può mangiare già verdura fresca. Considerate che lo svezzamento avviene dopo 6 – 8 settimane. Se avete dei dubbi riponete nella cassetta o nello spazio a lui adibito entrambi gli alimenti. Mantenete l’ambiente pulito, eliminate quotidianamente le feci, in modo da evitare che il vostro amico si ammali. Ricordate comunque che si tratta pur sempre di un animale selvatico, che potrebbe non gradire troppe attenzioni o coccole, lasciatelo tranquillo finche non si riprende e poi lasciatelo libero.

6/6 Consigli

  • Per il bene del coniglio valutare se siete in grado di fornirgli l’aiuto di cui ha bisogno
  • Mantenere in casa l’animale lo stretto necessario e liberarlo appena possibile

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