Come riconoscere il marlin

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1/6 – Introduzione

Il pesce marlin, molto simile al pesce spada, sia nell’aspetto che nella consistenza delle sue carni, viene pescato sopratutto per commercializzarne la carne a livello industriale in quanto il pesce ha generalmente grandi dimensioni ed è difficilmente pescabile con le classiche tecniche di pesca individuali, se non in rari casi ricorrendo alla traina. Proprio a causa della pregevolezza delle sue carni, è un esemplare a rischio di estinzione e ogni anno i soggetti diminuiscono enormemente di numero. Per questo motivo è stato inserito nella lista rossa delle specie protette di Greenpeace, la quale non ne proibisce ma ne sconsiglia il consumo.
Nei prossimi paragrafi andremo a vedere quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono dai suoi simili e come differenziarlo dal pesce spada in modo da poterlo riconoscere con agevolezza.

2/6 Occorrente

  • Spirito di osservazione.

3/6 – Dove vive

Il marlin appartiene alla famiglia ittica degli “Istiophoridae”. Ve ne fanno parte undici specie, di dominio pelagico. Ovvero quell’ambiente marino o oceanico, profondo fino a 200 metri, che arriva fino alle coste (provincia neritica). Oppure quelle zone di mare o di oceano molto profonde, ma distanti dalle coste (provincia oceanica). L’habitat del marlin è dunque il mare o l’oceano tropicale, dalle tipiche acque temperate. I nomi alternativi del marlin sono: “pesce vela”, oppure “aguglia imperiale”. Possiede delle ottime carni, molto somiglianti a quelle del pesce spada. Potrebbe infatti succedere che in commercio lo si venda come tale. Ma in realtà nelle due tipologie di pesce si riscontrano evidenti differenze.

4/6 – Caratteristiche fisiche

Questo tipo di pesce, specialmente per occhi meno esperti, può essere facilmente ma erroneamente scambiato per il pesce spada, data la lunga spada che anch’esso si ritrova sul muso. In realtà, il marlin ha caratteristiche ben più semplici, che lo differenziano dal cugino. Il corpo, innanzitutto, è un po’ meno lungo e un po’ più tozzo verso il capo; allo stesso tempo è più massiccio. Il marlin bianco, in particolare, ha poi una vistosa gobba dietro l’occhio. La pinna dorsale è molto lunga, in alcuni casi anche alta. Sono presenti inoltre delle pinne ventrali e il rostro (la spada) è cilindrica, non piatta come nel pesce spada. Sul peduncolo caudale ci sono quattro carene, due per lato. Nel caso del marlin bianco le pinne dorsali sono due: la prima è lunga e bassa, tranne nel lato posteriore, dove si alza un lobo appuntito. La seconda è piccola ed opposta alla prima. La spina dorsale si compone di una lunga cresta che parte proprio sopra il capo, nei pressi delle branchie ed arriva quasi fino alla coda. Crea così una sorta di vela che dà al pesce una particolarità idrodinamica, che gli permette di spostarsi a grandi velocità. Questo tipo di pesce può arrivare anche a tre metri di lunghezza e la sua livrea è di un blu oceano sul dorso, con riflessi giallastri sui fianchi che sono, a loro volta, attraversati da linee più scure che dal dorso vanno verso il ventre.

5/6 – Tecniche di pesca

La carne del Marlin è ottima ed in genere viene pescato con le tecniche classiche di pesca commerciale. Per i pescatori sportivi, è possibile che questi pesci abbocchino utilizzando la tecnica della traina, anche se occorre essere adeguatamente attrezzati perché gli esemplari sono grossi e molto forti. In effetti, potrete riconoscere se avete pescato questo esemplare perché ha una forza fuori dal comune e vi costringerà a notevoli sforzi per sfiancarlo. Proprio per questi motivi, la canna da pesca deve essere attrezzata con un rinforzo d’acciaio ed il pescatore deve essere molto abile a lavorare di frizione, altrimenti la lenza si spezzerà.
In ogni caso, vista la sua precaria presenza nei mari del mondo, se ne sconsiglia vivamente la pesca e il consumo, come da richiesta di Greenpeace. https://www.focusjunior.it/.

6/6 Consigli

  • Valutare tutte le caratteristiche del marlin, prima dell’acquisto.
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