Le tipologie di cavalli per le competizioni equestre

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1/9 – Introduzione

All’interno di questa guida che vi propongo oggi tratteremo l’argomento “cavalli”.Ci concentreremo sull’ippica, cioè sulle tipologie di cavalli migliori nelle competizioni equestri. Sappiamo che fino a un centinaio di anni fa questi splendidi animali venivano usati per spostarsi da un luogo all’altro. La figura del cavallo, da sempre un animale che rispecchia la libertà, si è evoluta molto nel corso del tempo. Nella società moderna ha raggiunto una figura di riferimento per tutti coloro che amano le corse, ma non solo. Se parliamo di competizioni dobbiamo almeno dividere alcune dell categorie più importanti: il “dressage”, il “salto a ostacoli” e il “volteggio”.

2/9 Occorrente

  • Interesse per i cavalli

3/9 – Qualità necessarie e le migliori razze di cavalli per le competizioni

Come abbiamo appena accennato andremo a darvi delle informazioni sulle tipologie di cavalli utilizzati nell’equitazione. Cominciamo ad approfondire. Solitamente per le competizioni vengono scelti cavalli speciali. Cavalli che hanno delle prestazioni superiori agli altri. Sono più agili, leggeri, e possiedono una struttura muscolare adeguata, in grado di effettuare scatti forti quando viene loro richiesto. Queste aspettative vengono soddisfatte dopo anni di lavoro e accoppiamenti tra cavalli di razza. Ciò fa in modo che al puledro vengano trasmessi i tratti genetici sia del padre che della madre, e si ottenga così un cavallo davvero forte. Le caratteristiche necessarie che un cavallo deve possedere sono: la corporatura e il temperamento. Una corporatura robusta garantisce una maggiore resistenza durante la corsa. Il temperamento deve essere mite ma forte, perché un cavallo deve stare agli ordini del cavaliere e contemporaneamente deve riuscire a portare a termine la gara. Le specie equine più dotate in questo campo sono i Dolicomorfi e i Meso-dolicomorfi. I primi sono perfetti per le andature veloci e meno nelle prove di forza; hanno un torace e profondo e un fisico agile e longilineo. A questa specie appartiene il purosangue inglese, di cui parleremo dopo. I secondi hanno un fisico asciutto, sono cavalli forti e contemporaneamente agili. A questa tipologia appartengono, tra gli altri, l’Holstein e il danubiano. La passione per le gare, molto diffusa nella tradizione inglese, ha distinto i cavalli purosangue e i mezzosangue.

4/9 – Il purosangue inglese

Come già detto in precedenza, il purosangue inglese è il frutto di un insieme di cavalli. Per ottenere questa tipologia hanno infatti utilizzato in passato il purosangue arabo, di cui parleremo più avanti. Questi cavalli hanno caratteristiche più adatte alle gare di velocità: busto ampio e profondo e linee allungate; una figura agile, leggera e slanciata. Abilità che sono diventate i punti di forza di questi cavalli. Possiamo fare un ulteriore distinzione anche tra le tipologie dei purosangue. Ricordiamo per esempio lo “stayer”, più piccolo, ma dotato di maggiore resistenza fisica che lo rende specialista nelle corse più lunghe (di solito tra i 2100 e i 3000 metri e oltre). L'”intermediate”, che ha un dorso piuttosto breve e la spalla inclinata, è più adatto alle corse di media lunghezza (tra i 1500 e i 2000 metri). Infine lo “sprinter”, più slanciato ed esile e per questo favorito nelle competizioni più brevi (tra i 1000 e i 14000 metri).

5/9 – Il purosangue arabo

Il purosangue arabo è tra le razze di cavalli più antiche e conosciute. Ha un portamento nobile e un fisico fine. Viene utilizzato per creare e migliorare altre razze, tra cui il purosangue inglese. Per le sue qualità è perfetto per il trekking e le corse di resistenza su lunghe distanze. Possiamo fare un’ulteriore distinzione anche tra i purosangue arabi. L'”arabo beduino” è la specie originaria, divisa in tre sottospecie. Kuhailan, cavallo resistente e potente. Siglavy, bello ed elegante. Muniqi, leggero e veloce. L'”arabo di pura razza”, il classico cavallo che tutti conosciamo. La “razza araba”, imparentato con il berbero, l’arabo-persiano e il siriano.

6/9 – Il mezzosangue

Quando parliamo di equitazione non possiamo non nominare il mezzosangue. Fin dai tempi antichi questa tipologia di cavallo veniva considerata la migliore per le attività equestri. Ancora oggi è così. Possiamo suddividere i mezzosangue in varie razze. Andiamo a vederne qualcuna. L’Oldenburg è uno stallone della Bassa Sassonia, utilizzato all’inizio per gli “attacchi” (tipologia di gara che prevede la guida di veicoli tirati da cavalli). Date le sue qualità fisiche in seguito si è imposto anche nelle gare di velocità. Ha zampe corte ma forti. L’Holstein: anch’esso veniva utilizzato per gli attacchi e i lavori agricoli. A partire dal XX secolo sono diventati adatti alle competizioni sportive, soprattutto nelle gare di salto. L’hannover: è il cavallo perfetto per l’equitazione. Di origini tedesche (Hannover), ha un collo lungo e sottile, un torace di media grandezza ed è un cavallo forte e resistente.

7/9 – Il cavallo da sella italiano

Il cavallo di sella italiano proviene da incroci del purosangue inglese, arabo e loro derivati. Ha tratti tipici della penisola italiana. Ha gambe lunghe e sottili, un portamento nobile. Possiede la robustezza del purosangue inglese e l’affidabilità di quello italiano. Questa tipologia di cavallo è maggiormente competitiva nel salto a ostacoli e nel dressage. In conclusione vi consiglio di leggere un approfondimento su questa tematica: https://imieianimali.it/cavalli-mezzosangue-migliori-equitazione/.

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9/9 Consigli

  • Ci sono molte tipologie di cavalli, fate attenzione
  • Provate a ricercare tra le razze presenti nella vostra zona

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